La sindrome metabolica è una condizione clinica nella quale diversi fattori tra loro correlati concorrono ad aumentare la possibilità di aumentare il rischio cardiovascolare.
La diagnosi si basa sulla misurazione di alcuni semplici parametri:
- circonferenza vita: >102 per l’uomo e >88 per la donna
- pressione arteriosa: sistolica >=130 mmHg e diastolica >= 85 mmHg
- colesterolo HDL: <40 mg/dl per l’uomo e <50 mg/dl per la donna trigliceridemia: >150 mg/dl
- glicemia: >110 mg/dl
Per la diagnosi di sindrome metabolica necessaria la coesistenza di almeno tre fattori di rischio alterati o comunque trattati farmacologicamente.
La sindrome metabolica aumenta significativamente il rischio cardiovascolare in maniera proporzionale al numero di fattori di rischio presenti. Individuare e trattare precocemente i soggetti affetti da sindrome metabolica si traduce in un efficace prevenzione delle patologie cardiovascolari.
Le cause della sindrome metabolica sono da ricercare in un cocktail di scorrette abitudini (dieta e sedentarietà) oltre alla predisposizione familiare. Tutto ciò concorre ad un accumulo di grasso addominale che a sua volta ha un ruolo determinante nel favorire la combinazione di diversi fattori di rischio. Tra questi, la resistenza all’insulina è fondamentale nell’insorgenza non solo di iperglicemia e diabete, ma anche della dislipidemia e dell’ipertensione arteriosa.
La terapia dovrebbe essere la più precoce possibile:
- attività fisica
- dieta
- cura intensiva di ipertensione arteriosa e dislipidemia.
Ogni sforzo per ridurre le ore spese a guardare la televisione, i video o al computer, specialmente se associato ad una maggiore attività fisica dovrebbe essere fatto. L’obiettivo della riabilitazione cardiometabolica è quello di mirare ad una riduzione del peso corporeo e alla diminuzione dei fattori di rischio cardiovascolari mediante un approccio multidisciplinare caratterizzato da attività fisica aerobica approccio dietetico e follow up cardiologico/ diabetologico.